Il linfedema è una patologia socialmente importante più che in termini numerici quanto in relazione alla grave limitazione funzionale del singolo paziente. Essa consiste in una condizione di abnorme accumulo di linfa, inconsueto ed invalidante per il singolo , localizzato prevalentemente agli arti – ma non esclusivamente in tali sedi – e dovuto ad un’anomalia anatomo / funzionale del sistema linfatico.
Diverse le cause responsabili della malattia che può palesarsi in forme Primitive (non derivate da altre patologie) e Secondarie.
Nelle prime in genere v’è una difformità congenita, morfologica o funzionale, del sistema linfatico e possono manifestarsi prepotentemente con Edema linfatico congenito ( ad es Malattia di Milroy), Edema linfatico precoce o talora anche tardivo.
I linfedemi secondari ad ostruzione / danneggiamento delle vie linfatiche sono dovute a forme tumorali ( e/o loro trattamenti chirurgici ), adenopatie infettive – linfagiti hanno per lo più una comparsa più tardiva.
Il trattamento di queste patologie può richiedere l’intervento chirugico ( microchirurgia derivativa o ricostruttiva ) ma anche e soprattutto e comunque trattamenti non chirurgici ( Terapia fisica combinata = linfodrenaggio manuale, bendaggio elastocompressivo , attivazione sonora della via linfatica, ginnastica antideclive o in acqua ecc. ) e/o farmaci.
Nel Linfedema, una alimentazione appositamente progettata e personalizzata, basata su uno specifico bilanciamento dei macronutrienti (specie carboidrati e proteine) e sulla riduzione di alcuni alimenti come i lieviti , può contribuire a contenere i fenomeni di ritenzione idrica e ristagno linfatico : ciò favorisce oltre a ridurre la permeabilità della barriera mucosa intestinale anche a migliorare il drenaggio dei liquidi dalle zone di stasi con conseguente decongestionamento dell’arto interessato. Tutto ciò concorre a migliorare la qualità della vita del paziente anche se il mantenimento dei risultati richiede un impegno assiduo ed attivo del paziente . Le modificazioni dietetiche naturalmente devono essere effettuate in modo da garantire al paziente, sempre e comunque, una alimentazione sana e bilanciata cosicché non vada incontro, in nessun caso, a malnutrizione o, comunque, cattiva nutrizione.